mercoledì 23 settembre 2020

Romanticismo al lago e in montagna ai Quellenhof Luxury Resorts

Vacanze a misura di coppia in Alto Adige e a Lazise. Al Quellenhof Luxury Resort Passeier le nuove Park Suite assicurano super privacy e l’atmosfera della Quellenhof Gourmetstube 1897 è perfetta per un’esclusiva cena a lume di candela; il resort sul Lago di Garda propone gite in vespa o in barca per romantiche giornate da concludere con un rituale per due nella Onda Private Spa Suite o con la proposta gourmet Love is in the Air. In entrambe le strutture, suite di design ideali per la coppia e ampia offerta di trattamenti benessere da condividere. S. Martino presso Merano (BZ), 21 settembre 2020 – Merano o Lazise? Chalet circondato dalle verdi montagne altoatesine o lussuosa suite vista Lago di Garda? Diverse location ma stessa qualità nei Quellenhof Luxury Resorts, dove gli innamorati hanno mille possibilità di relax e divertimento in intimità. Entrambi i resort della famiglia Dorfer sono perfetti per un soggiorno romantico, grazie a proposte speciali che vanno dai trattamenti wellness studiati per la complicità della coppia alla cena romantica gourmet. Super privacy assicurata nelle nuovissime Park Suite del Quellenhof Luxury Resort Passeier, ben 125/150 mq di design e comfort, ampia terrazza con whirlpool riscaldata e zona relax con vista giardino. Qui la coppia può vivere momenti di relax indimenticabile, grazie alla posizione riservata, ai servizi speciali come colazione, pranzo e cena in camera o anche prenotando un massaggio di coppia comodamente nella propria suite. La scelta della soluzione perfetta per la vacanza romantica è ampia al Quellenhof in Val Passiria: dalle nuove Royal Wellness-Suite, alle Alpin Nature Suite con cabina a raggi infrarossi fino ai lussuosi Penthouse-Chalet con soggiorno SPA da sogno, sistema Dolby surround, camino, terrazza privata sul tetto con hot whirlpool e sauna all'aperto. La vasta spa del resort offre anche Private Spa Suite per esperienze uniche ideate per la coppia, fra massaggi rilassanti, sedute in sauna e momenti di intimità accompagnati da frutta o cioccolatini e un calice di Prosecco. Per una serata speciale è ideale l’atmosfera romantica della Quellenhof Gourmetstube 1897 o per un tocco esotico la cucina giapponese dello Sky Restaurant Teppanyaki. Per un romanticismo in stile dolce vita invece il Quellenhof Luxury Resort Lazise ha pensato alla gita in vespa o in barca sul Lago di Garda, fornendo servizio di noleggio direttamente in hotel arricchito da un cestino da picnic gourmet con prelibatezze locali, Champagne e fragole o ancora un vino a scelta fra le 800 etichiette della cantina Quellenhof. Nella Onda Private Spa Suite si possono prenotare due ore di relax di coppia, provando il sublime massaggio a lume di candela o la Passeggiata sul Lago di Garda, o ancora il Rituale Signature Treatment Romeo e Giulietta, “versione a lieto fine del famoso dramma shakespeariano”, che prevede sauna con ventilazione all’olio di rose eseguita da un maestro di sauna privato, rilassante massaggio reciproco e per concludere brindisi con spumante e i tipici dolcetti “Baci di Giulietta e Romeo”. Anche al Quellenhof Luxury Resort Lazise le coppie hanno l’imbarazzo della scelta: dalla Suite Oliva con loggia e letto king-size alla Suite Bella Bianca con pavimento in pietra, anche con accesso diretto privato al laghetto naturale balneabile, fino alle Penthouse Pool Villa su due piani, con pavimento in legno, terrazza con idromassaggio, sauna privata e piscina infinity. Nelle Penthouse Pool Villa è possibile anche prenotare massaggi in camera per il top della privacy. Novità per un’occasione speciale la proposta Love is in the Air: cena con piatto gourmet a sorpresa e dulcis in fundo una selezione di cioccolatini, mandorlati e altre sfiziosità, accompagnati da due calici di vino dolce spumante. www.quellenhof.it/it www.quellenhof-lazise.it/it

Il Museo Marmolada Grande Guerra 3000 M compie trent'anni

È il museo più alto d’Europa dedicato alla Grande Guerra: a quota 3.000 m, nella stazione funiviaria di Serauta, propone un’esposizione realizzata nel 1990 e completamente ampliata e rinnovata nel 2015. Situato nel luogo in cui gli eserciti d’Austria-Ungheria e d’Italia si affrontarono tra il 1916 a il 1917, il Museo Marmolada Grande Guerra 3000 M si sviluppa attraverso un approccio narrativo che racconta il conflitto dal punto di vista umano delle persone coinvolte. Di nuovo visitabile a partire da dicembre 2020 è facilmente raggiungibile in pochi minuti con la funivia Marmolada - Move To The Top. Malga Ciapèla (BL) 22 settembre 2020 – La Marmolada, vetta più alta delle Dolomiti, con la sua maestosità, bellezza e asprezza è stata anche testimone delle sofferenze e delle speranze di uomini che qui hanno combattuto durante la Grande Guerra. Esperienze di solitudine e isolamento che, seppur in un contesto differente, ritornano attuali anche in questo particolare periodo della storia mondiale. Oggi, per narrare queste vicende belliche, la Regina delle Dolomiti ospita il Museo Marmolada Grande Guerra 3000 M, raggiungibile con l’impianto Marmolada - Move to the Top partendo da Malga Ciapèla (1.450 m): uno spazio espositivo pionieristico di cui quest’anno ricorre il trentennale della sua realizzazione, frutto di un importante percorso di valorizzazione del concetto di pace fra i popoli che l’associazione e la società Marmolada tutelano da sempre. A ricordare, imparzialmente e al di sopra di ogni ideologia politica e di confine, tutti gli uomini che combatterono tra il ghiacciaio e le rocce, il Museo Marmolada Grande Guerra 3000 M sorge nel 1990 dalla collaborazione tra Mario Bartoli e Bruno Vascellari. Un progetto avveniristico che nel 2020 compie 30 anni e che si è evoluto nel tempo per diventare un percorso multimediale e multidisciplinare, dove ogni anno migliaia di persone si avvicinano ad aspetti legati alla Grande Guerra che non si possono apprendere sui libri di storia. Qui sono esposti cimeli personali e di guerra appartenuti a soldati italiani e austro-ungarici, rinvenuti in zona, assieme a foto e documenti d’epoca, mentre dai suoi ampi finestroni si possono osservare le vicine postazioni di guerra e i camminamenti che le collegano. Nel 2015, su volere del “Centro Studi e Ricerche” che ne aveva promosso la nascita, il museo è stato ristrutturato ex novo ampliando l'esposizione su 300 mq, allestiti con moderne tecnologie. Nella sua nuova veste, racconta la guerra dal punto di vista delle persone che ne sono state coinvolte e segue un filo conduttore rappresentato da stralci di diario che aprono una finestra sull’interiorità dei soldati e sui loro stati d’animo. Il percorso si sviluppa in una serie di ambienti che affrontano le principali tematiche della guerra in alta montagna, attraverso soluzioni architettoniche e un allestimento di grande impatto, pensato per trasmettere al visitatore emozioni e sensazioni, immedesimandolo nella quotidianità della guerra condotta tra i ghiacci. Dalla rivisitazione di una trincea a un tunnel espositivo dedicato alle diverse realtà belliche come la vita nelle baracche, gli aspetti sanitari, il duro lavoro, la lotta contro le forze della natura, tra vetrine tematiche, numerose fotografie, contenuti multimediali e filmati d’epoca. Numerosi gli spunti di riflessione che portano il visitatore a comprendere come anche queste difficili circostanze abbiano spronato alla resilienza, ad affrontare le avversità senza perdere la speranza, riuscendo a scovare nella bellezza della montagna una motivazione per continuare a lottare. In un estratto di un diario si legge infatti: “8 agosto. Cara mammina, quassù l’aria è così lieve che quasi non è materiale; per questo forse i sogni vivono così intensamente in queste altezze; forse quassù l’anima respira”. Lo stesso respiro che proprio in questo periodo di distanziamento legato a una pandemia mondiale le persone cercano attraverso un’immersione nella natura. Un concept innovativo mirato a coinvolgere il visitatore in prima persona e a trasmettere un grande insegnamento sul concetto di umanità che va oltre le origini, la politica e l’odio strumentalizzato dalla guerra. “Ricordando nei cimeli i Caduti di ogni nazionalità, i promotori del Museo affermano il valore ideale di fratellanza tra i popoli ed il rifiuto di soluzioni cruente delle controversie. In tale spirito, questa esposizione non è una rassegna di documenti di morte, ma la sommessa descrizione di vita di uomini che, in un tormentato periodo di storia dei popoli, hanno reso manifesta da queste vette la loro capacità di sacrificio nella speranza di un futuro migliore” conclude Mario Bartoli, ideatore del museo che alla fine degli anni ’80 ha voluto dare voce a un momento storico cruciale del territorio dolomitico, unendo il grande contesto naturalistico e paesaggistico della Marmolada alla storia di migliaia di uomini, ancora oggi custodita tra rocce e ghiaccio.